Diffondiamo volentieri una dichiarazione di Mauro Romanelli (Sì Toscana a Sinistra) in occasione dell’udienza a Rita Bernardini, ex deputata radicale, del prossimo 8 aprile.
CANNABIS TERAPEUTICA, LEGALIZZAZIONE: LA POLITICA ANNUNCIA GRANDI CAMBIAMENTI, MA INTANTO VENERDI’ RITA BERNARDINI TORNERA’ DAVANTI AD UN GIUDICE, PER AVER DISTRIBUITO LA SOSTANZA A MALATI CON TANTO DI CERTIFICAZIONE MEDICA. CAMBIERA’ MAI QUESTA BRUTTA ITALIA?
Dichiarazione di Mauro Romanelli (Sì Toscana a Sinistra) in occasione dell’udienza del processo a Rita Bernardini.
Venerdì prossimo 8 Aprile a Siena continua il processo a Rita Bernardini, già Deputata per i Radicali Italiani, dovuto all’atto di disobbedienza civile compiuto lo scorso anno a Chianciano, quando consegnò della Cannabis autocoltivata ad alcuni malati che ne necessitavano per finalità terapeutiche, provvisti di regolare prescrizione medica. Vorrei oggi mandare intanto la mia piena solidarietà e il mio pieno sostegno a Rita e ai Radicali Italiani, per questa e per le tante coraggiose battaglie che fanno sui diritti civili, penso anche alla situazione nelle carceri. E’ davvero un paradosso assistere ogni giorno ad un dibattito politico in cui si innalzano a vessillo slogan come l’efficientismo e la modernità, e poi toccare con mano la realtà materiale di un Paese che mette in piedi un Processo ad una ex Parlamentare della Repubblica, per la distribuzione di una sostanza che la stessa Direzione Antimafia, nel suo ultimo rapporto al Parlamento, chiede perlomeno di depenalizzare, affinchè ci si concentri sulla lotta alle droghe più pericolose, e che, dove è legalizzata, vedi gli ultimi, clamorosi dati della California, porta ad un incremento enorme delle entrate fiscali, oltre che ad una diminuizione del tasso criminale e ad una migliore gestione dell’ordine pubblico. Non parliamo poi dell’aspetto terapeutico, ormai acclarato scientificamente, e talmente riconosciuto anche dallo Stato Italiano che è in procinto di partire un progetto di coltivazione all’Istituto Farmaceutico Militare a Firenze, mentre la Toscana ormai da tempo, anche col mio modesto contributo di Consigliere Regionale, insieme ad altri colleghi come Monica Sgherri, Pieraldo Ciucchi e Enzo Brogi, possiede la migliore Legge e il miglior regolamento applicativo d’Italia – lo dicono i malati, non noi – ma stenta ad applicarlo pienamente, con zone d’ombra in cui sembra che ancora si seguano altre logiche rispetto a quelle scritte chiaramente in Legge. Ma Rossi, anche se non fa niente per migliorarne l’applicazione, di questa Legge si vanta, eccome se se ne vanta. Lo Stato, il Governo, molti esponenti politici attualmente al potere, dicono – dicono e basta – ad ogni piè sospinto, che cambierà tutto, che siamo in procinto di assistere a mirabolanti novità. Lo dicono da diversi anni, per la verità. Ci fanno, sicuramente, campagna elettorale sopra, eccome. Rita, però, intanto, Venerdì torna davanti ad un Giudice. E questo è uno scandalo, ed è il segno che siamo ancora nella vecchia, provinciale, bigotta e reazionaria italietta di sempre. Poveri noi.
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