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COMUNICATO STAMPA DI ALBERTO SCIOLARI (PAZIENTI IMPAZIENTI CANNABIS), VALENTINA PIATTELLI (ASSOCIAZIONE PER L’INIZIATIVA RADICALE ANDREA TAMBURI), GIAMPAOLO GRASSI (ASSOCIAZIONE CANNABIS TERAPEUTICA)

Ad un anno dall’approvazione della Legge toscana sulla Cannabis Terapeutica (2 maggio 2012) ancora non è stato approvato il Regolamento Attuativo che la renderebbe realmente funzionante. La Legge, che doveva facilitare l’iter faragginoso che medici e pazienti devono seguire per poter ottenere cure a base di cannabinoidi, resta quindi un mero auspicio, senza alcuna applicazione reale per i pazienti.

Gli obiettivi della legge (la cui versione definitivamente approvata è il frutto di lunghe mediazioni in commissione sanità con il contributo delle associazioni act, alc, pic, lila e Tamburi) erano due: 1 fare chiarezza sulle procedure amministrative nelle farmacie delle Asl e negli ospedali, e 2 inviare un segnale ufficiale, chiaro ed autorevole ai medici toscani: che questi farmaci e preparazioni magistrali derivati dalla cannabis potevano effettivamente essere prescritti ed utilizzati in scienza e coscienza secondo le modalità già vigenti da anni a livello nazionale, per una molteplicità di applicazioni terapeutiche il cui numero è in continuo aumento man mano che vengono pubblicati ad un ritmo sempre crescente nuovi studi scientifici.

A tutt’oggi tra gli operatori sanitari c’è chi pretende che l’utilizzo questi farmaci sia limitato da una qualche legge alla terapia del dolore, chi invece sostiene che sono solo per il trattamento palliativo della sclerosi multipla o del tumore, col risultato che anche per queste limitate e scontate indicazioni, nella quasi totalità dei casi il paziente continua a scontrarsi con invalicabili muri di gomma, quando si rivolge al proprio medico o ospedale. L’ostacolo è da anni innanzi tutto culturale, per una sostanza la cui validità terapeutica è stata scrupolosamente negata nel nostro Paese fino almeno al 2007, ed il cui solo nome evoca timori e reticenze che non si riscontrano neanche per le sostanze più pericolose e tossiche oggi prescritte, né quando si utilizzano farmaci in grado di causare, oltre ai danni collaterali per la salute, gravi e rischiose dipendenze.
L’impulso dei consiglieri regionali toscani era nato dalla constatazione di prima mano che neppure la loro stimata collega Laura Ballini, nei mesi prima di morire era riuscita ad accedere legalmente a quei farmaci pur teoricamente disponibili, nonostante avesse potuto sperimentare personalmente l’efficacia della cannabis per il miglioramento delle sue condizioni, esperienza di cui ha lasciato toccanti testimonianze scritte che hanno segnato l’inizio del dibattito e della presa di coscienza da parte della Regione Toscana.

Questo è il motivo per cui è stato ritenuto necessario ribadire nero su bianco tramite una legge regionale ciò che dovrebbe già da tempo essere pratica medica corrente, se la questione non fosse stata fino ad oggi gestita come terreno di scontro tra schieramenti politici o come argomento di esclusiva competenza del Dipartimento Politiche Antidroga.

Mentre altrove in Paesi europei ed americani si discute di legalizzazione della cannabis, in Toscana attendiamo ancora che i malati ed i loro medici possano finalmente accedere ai farmaci derivati.

Alberto Sciolari, Pazienti Impazienti Cannabis (PIC)

Valentina Piattelli, presidente dell’Associazione per l’iniziativa radicale “Andrea Tamburi”

Giampaolo Grassi, membro del Comitato Scientifico dell’Associazione Cannabis Terapeutica

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EutanaSiaLegale è una proposta di legge di iniziativa popolare per la libertà di scelta sul fine-vita: l’associazione per l’iniziativa radicale “Andrea Tamburi” - insieme all’UAAR e a LiberaUscita – allestirà un primo tavolo per la raccolta delle firme questo sabato, 23 marzo 2013, a partire dalle 15.30 in piazza de’ Ciompi.

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Dichiarazione di Valentina Piattelli, presidente dell’associazione per l’iniziativa radicale “Andrea Tamburi”:

Le associazioni che hanno partecipato alle fasi iniziali di stesura della Legge sulla Cannabis terapeutica chiedono di non essere escluse dalla  stesura del regolamento attuativo. Dopo la risposta dell’Assessore Marroni all’interrogazione del Consigliere regionale Brogi ed altri, è diventato chiaro che il regolamento attuativo in corso di elaborazione, che non abbiamo ancora avuto modo di leggere nella forma attuale, e che è un passaggio fondamentale per poter applicare la legge, sarà sottoposto all’ulteriore vaglio di uno o più organismi regionali, i quali potranno proporre modifiche e dare indicazioni. C’è il rischio concreto che una legge aperta come quella toscana, che prevede la possibilità di prescrivere cannabinoidi da parte di qualsiasi medico, senza  vincoli a patologie specifiche, in scienza e coscienza, sia blindata restringendone l’applicazione solo ad alcuni specialisti e ad alcune patologie più “famose”, mentre il campo di applicazione della cannabis terapeutica è vasto ed in continuo allargamento man mano che la ricerca medica va avanti, con nuovi studi che vengono pubblicati ad un ritmo sempre crescente.
Altro rischio è che specialità medicinali derivate da una pianta, siano trattate quasi alla stregua di una molecola sperimentale, e cioè che finiscano per essere permessi solo farmaci “griffati” prodotti da case farmaceutiche e per le sole indicazioni riportate sul bugiardino, a farne le spese sarebbero la gran parte dei malati e la possibilità di utilizzo di  preparati galenici, fra l’altro molto meno cari. Le associazioni denunciano che dopo una buon partenza anche di questa fase fondamentale per l’attuamento della Legge sulla Cannabis terapeutica – il regolamento attuativo – siamo dinanzi ad un momento di inquietante stallo, in cui una misteriosa bozza di regolamento è al vaglio di commissioni ed organismi che non possono tener di conto del parere dei malati e dei medici esperti in terapia con cannabinoidi, neppure tenerli al corrente dello stato della discussione, senza una precisa indicazione politica. Per evitare di  essere coinvolti solo alla fine con ulteriore rallentamento dell’iter del procedimento o di dover protestare poi dopo, a cose fatte, le nostre associazioni chiedono che, continuando nel percorso collaborativo sin qui
perseguito, il loro parere sia ascoltato anche in questa fase finale, fondamentale per la migliore riuscita di quella che sarà la prima legge  regionale sulla Cannabis terapeutica ad essere realmente applicata in Italia.

Oltre all’associazione per l’iniziativa radicale “Andrea Tamburi”, aderiranno all’iniziativa:

LILA (Lega Italiana Lotta all’Aids) Toscana
A.C.T. (Associazione Cannabis Terapeutica)
Associazione Luca Coscioni
PIC (Pazienti Impazienti Cannabis)

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Firenze, 30/11: Sabato mattina dalle ore 10.30 l’Associazione Radicale Andrea Tamburi terrà un presidio davanti al Consiglio regionale della Toscana per chiedere che a sei mesi dall’approvazione della legge sulla cannabis terapeutica venga finalmente adottato il decreto attuativo. Il Senatore Radicale Marco Perduca e Maurizio Buzzegoli (segretario dell’ Associazione “A.Tamburi”), che saranno entrambi presenti alla manifestazione, dichiarano: “finito la spauracchio delle primarie, che hanno cancellato ogni tema che potesse creare divisioni, ma paradossalmente aprire un dibattito politico nel cosiddetto centrosinistra, ci auguriamo che la Toscana possa mantenere gli impegni assunti a maggio scorso e dia seguito concreto alle promesse fatte in particolare a migliaia di malati che potrebbero trarre gran giovamento dalla cannabis terapeutica”. Perduca e Buzzegoli invitano la Regione a coinvolgere le associazioni di malati per la stesura del provvedimento perché “sulla loro esperienza, ma meglio sarebbe chiamarla ‘calvario’ si potra’ adottare un testo utile ed efficace”.

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Sabato 1 Dicembre 2012 alle ore 10.30 (conclusione intorno alle ore 12.30) l’Associazione per l’iniziativa radicale Andrea Tamburi” di Firenze organizzerà una manifestazione nonviolenta all’esterno dell’ufficio di Presidenza della Regione Toscana in piazza Duomo n. 10 per chiedere il decreto attuativo regionale per l’utilizzo della cannabis terapeutica.
A questo link, la recente dichiarazione di Valentina Piattelli in materia.

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