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Dichiarazione di Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, presidente e segretario dell’Associazione per l’iniziativa radicale Andrea Tamburi di Firenze.

Firenze, 19/02 : “Su proposta dei ministri della Salute e della Giustizia, il Consiglio dei Ministri ha nominato Franco Corleone commissario unico del governo per le procedure necessarie al definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, con il completamento delle Rems nelle regioni commissariate, tra cui la Toscana, in esercizio del potere sostitutivo a norma dell’art. 8 della legge 131 del 2003.

Noi radicali avevamo chiesto l’applicazione del potere sostitutivo già un anno fa, quando la regione Toscana mostrava gravi limiti – di natura amministrativa e di indirizzo politico – per superare l’OPG di Montelupo Fiorentino. Siamo convinti che il commissariamento non deve essere considerato un atto punitivo, quanto un aiuto concreto per mettere in atto i processi di cambiamento necessari al superamento dell’OPG.

Siamo contenti di questo risultato e convinti che Franco Corleone sia la persona più adatta ad assumere questa difficile responsabilità. Il compito principale che spetterà al commissario unico sarà quello di attuare, in maniera corretta, l’applicazione della legge 81. Un compito che riguarda tutto il territorio nazionale e deve andare nella direzione di considerare la detenzione nelle Rems come residuale rispetto all’applicazione di misure di sicurezza alternative con progetti di cura e riabilitazione individuale.

La speranza che finalmente l’orrore degli OPG possa essere ascritto alla storia passata del nostro Paese ora è abbastanza concreta. A Franco Corleone vanno i nostri auguri per un buon lavoro.”

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Sulla vicenda dell’Opg di Montelupo, riceviamo e – molto volentieri – pubblichiamo di seguito il comunicato di Psichiatria Democratica 

CHIUSURA OPG MONTELUPO: ORA IL COMMISSARIO!

Appare evidente che la Regione Toscana non è in grado di gestire la chiusura di Montelupo: dopo gli annunci  roboanti su quale sarebbe stata la prima Regione a chiudere un opg (ma la Toscana, è ovvio!) cui hanno fatto seguito anni di incertezze sulla collocazione delle REMS e delle altre strutture destinate ad accogliere gli internati toscani, oggi la Regione continua a fare scontare la sua incapacità agli internati.

Riassumiamo i fatti: nel novembre scorso il Tribunale di Sorveglianza di Firenze, accogliendo il ricorso presentato da numerosi internati di Montelupo che denunciavano l’illegittimità della loro detenzione in un opg che avrebbe dovuto essere già chiuso dall’aprile precedente, intimava alla Regione Toscana di provvedere alle loro dimissioni concedendole tre mesi per completare il processo.

Ebbene oggi apprendiamo che la Regione, anziché cospargersi il capo di cenere e rimboccarsi le maniche, ha presentato ricorso avverso il decreto del tribunale: questo significa che, ancora una volta, le inadempienze regionali, verranno fatte scontare a chi non ha colpa di questi ritardi, gli internati.

E’ inutile continuare ad affidare il superamento dell’opg agli stessi soggetti che in questi anni, dopo svariati progetti ogni volta presentati come risolutivi e poi regolarmente ritirati in breve volgere di tempo, non sono stati capaci di partorire altro che pochi posti concentrati in due REMS nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Volterra (dove già insistono altre strutture psichiatriche) con la prospettiva di costruirvi – ex novo! – anche le REMS definitive, prefigurando così la realizzazione di un neo villaggio psichiatrico di manicomiale memoria.

E’ ora di dire basta e, come chiediamo da tempo, nominare un commissario ad acta che  proceda alla chiusura di Montelupo con quei poteri che la Regione, pure disponendone, non riesce o non vuole utilizzare.

La Regione non è riuscita a progettare altro che soluzioni neo istituzionali, di passaggio dall’opg alle Rems, senza favorire, considerato che non tutte le misure di sicurezza sono detentive (quindi destinate alle Rems), l’utilizzo di soluzioni alternative nelle strutture psichiatriche toscane che dispongono di ben 897 posti letto a vario grado di protezione (v. Regione Toscana – Programma per la realizzazione di strutture sanitarie extraospedaliere per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari ai sensi della legge 17 febbraio 2012, n° 9, art. 3 ter – 14.9.2012 ); non ha stimolato sufficientemente i DSM a farsi carico dei pazienti autori di reato residenti nel loro territorio di competenza; non si è fatta carico di promuovere l’attivazione di quelle sinergie tra DSM e Magistratura – per es. protocolli operativi vincolanti – che in altre realtà stanno dimostrandosi efficaci per una corretta gestione della legge; non ha attivato nessun gruppo di lavoro specificatamente dedicato alla chiusura di Montelupo.

E’ ora di dire basta: l’inerzia della Regione non garantisce che il tempo “guadagnato” con l’opposizione all’ingiunzione del Tribunale possa essere proficuamente utilizzato per dimettere i 23 toscani presenti a Montelupo oltre ai 13 che si trovano in REMS fuori Regione, si provveda quindi, senza indugio, a  COMMISSARIARE LA REGIONE TOSCANA.

Arezzo, 29.1.2016

PSICHIATRIA DEMOCRATICA TOSCANA

Cesare Bondioli

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Mercoledì 27 gennaio una delegazione di radicali dell’Associazione “Andrea Tamburi” composta da Massimo Lensi, Maurizio Buzzegoli ed Emanuele Baciocchi, effettuerà una visita all’interno dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo F.no.
Al termine della visita, alle ore 12.00, è prevista una conferenza stampa all’esterno della struttura (viale Umberto I nr. 42, Montelupo Fiorentino).
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Sabato 19 dicembre alle ore 18.00 presso il “Caffè Letterario delle Murate” in piazza delle Murate a Firenze si terrà la presentazione del libro di Riccardo Gatteschi*, “La Gabbia dei matti cattivi” edito da Nardini Editore.

Oltre all’autore, all’incontro parteciperanno:

Antonella Tuoni, direttrice dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo,

Massimo Lensi, Associazione Radicale Andrea Tamburi di Firenze,

Ennio Bazzoni, editore.

*Riccardo Gatteschi, volontario all’interno dell’Opg e in altre carceri da oltre venti anni, narra le storie degli internati dell’Ambrosiana. Storie vere, tutte, storie anche curiose e molto spesso divertenti, ma sempre serie e coinvolgenti. Storie di persone che per i casi della vita hanno vissuto, e spesso vivono ancora, nelle celle dell’OPG, in attesa della definitiva chiusura.

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Firenze, 02/04: L’ennesima proroga rimanda di un altro anno il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e sull’argomento sono intervenuti il Consigliere provinciale radicale, Massimo Lensi, e Maurizio Buzzegoli, segretario dell’Associazione “Andrea Tamburi”: <<Non vogliamo entrare nel merito del provvedimento, pur sapendo che la decisione è stata motivata dal fatto che non sono ancora state realizzate nelle Regioni le residenze per la riabilitazione previste come alternativa agli Opg, le cosiddette Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). Ora però le Regioni devono attivare quanto previsto dalla legge affinché non si arrivi l’anno prossimo a una ulteriore proroga. Non nascondiamo preoccupazione, a maggior ragione in Toscana dove il numero degli internati socialmente pericolosi nell’Opg di Montelupo è veramente basso>>. I due esponenti radicali propongono una soluzione alternativa per evitare ulteriori ritardi:<<Basterebbe rafforzare i percorsi e i servizi di cura mentale per gli internati cosiddetti “gestibili” e invece di costruire una Rems a San Miniato, riconvertire una delle tante strutture regionali già esistenti>>. Infine Lensi e Buzzegoli rivolgono un accorato appello al presidente della Regione Enrico Rossi: <<La Regione Toscana si muova subito e senza ulteriori ritardi, il superamento di queste strutture, un “autentico orrore indegno di un paese appena civile”, per usare le parole del presidente Napolitano, è possibile solo con una fattiva collaborazione di tutti gli enti coinvolti, a partire dall’Ente Regione, responsabile per la parte sanitaria a tutti gli effetti la più importante>>.

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Sulla mozione approvata in Provincia il 14 marzo scorso (comunicato stampa), pubblichiamo gli articoli apparsi il 17.03 sulla cronaca di Empoli de “La Nazione” e il 21.03 su “Metropoli”.

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