Care compagne, cari compagni,
in questa relazione cercherò di riassumere brevemente quelle iniziative che ci hanno visto protagonisti a livello locale durante l’anno appena passato; infatti come radicali fiorentini ci siamo mobilitati anzitutto col fine di assolvere gli obiettivi che ci eravamo prefissati nella mozione generale dello scorso 22 gennaio , ma anche per proporre e far conoscere, nonostante gli scarsi mezzi di comunicazione di cui disponiamo, quelle iniziative coordinate a livello nazionale e transnazionale.
Sicuramente, in questo 2011, gran parte delle nostre energie sono state spese per l’organizzazione di mobilitazioni per la lotta nonviolenta avente come risultato il ripristino della democrazia e dello stato di diritto nel nostro paese, totalmente assenti da circa 80 anni (escludendo le brevi parentesi degasperiane ed einaudiane),a partire dalla risoluzione del fardello dell’illegalità carceraria: un fardello causato principalmente da alcune leggi criminogene che sono state legiferate negli ultimi dieci anni come la Bossi-Fini sull’immigrazione o la Fini- Giovanardi sulle droghe. Sono trent’anni che Marco Pannella e i radicali avanzano la proposta di una seria, concreta e civile riforma della giustizia, a partire dal miglioramento della sua appendice ultima delle carceri che, ad oggi, detengono la stessa matrice violenta dei campi di sterminio nazisti e comunisti: una situazione non più tollerabile per un Paese e un corpo istituzionale che si autoproclama “democratico”. Ma nonostante i continui richiami della Corte europea dei diritti dell’uomo, siamo dovuti ricorrere ad una pro-vocazione nonviolenta che si era resa ed è necessaria per avere una dignità in termini d’informazione, per potenziare le proposte sui temi sociali che portiamo avanti. Non sono servite nemmeno le parole del Presidente Giorgio Napolitano (un problema carceri definito di “prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile”) a risvegliare dal torpore inerziale la classi dirigenti nazionali e locali. Non è servita la due giorni straordinaria di discussioni in aula: le grandi aspettative che avevamo si sono trasformate nella consapevolezza di un corpo dirigente, come gran parte dell’opinione pubblica condizionata dalla necrofilia dei media, attanagliato all’interno della morsa giustizialista (ed aggiungerei elettoralmente opportunista) dell’IDV e della Lega Nord, una morsa che spesso e volentieri si trasforma in una “politica forcaiola”.
Il punto di partenza per ristabilire i presupposti civili e costituzionali dello sconto della pena è da individuare nei provvedimenti non negoziabili di amnistia e indulto. Anche a Firenze ritroviamo una lesione costante dei più elementari diritti umani: una struttura detentiva non adeguata nelle modalità, nei tempi e negli spazi alle esigenze basilari della vita quotidiana di bambine e bambini, di donne e uomini. Sollicciano sopravvive nel dramma ciclico del sovraffollamento, senza considerare un’organigramma della Polizia Penitenziaria carente di 200 unità, l’assoluta mancanza di assistenza infermieristica (lo scorso 31 dicembre, alcuni infermieri hanno lasciato il posto di lavoro a causa di disparità economiche). Una realtà non dissimile dagli altri istituti penitenziari disseminati sul territorio nazionale: all’ interno sono stipati 1030 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 447 unità.
Una tortura legalizzata che ha come effetto le morti violente: l’ultimo caso è Davide, un fiorentino di 30 anni, con un passato nel tunnel della droga, che si è impiccato nel bagno della sua cella nell’istituto penitenziario fiorentino la mattina di sabato 7 gennaio. Il terzo caso nei soli primi otto giorni del nuovo anno.
I due sit-in nonviolenti fuori dal carcere, la lettura sotto un patibolo in Piazza Beccaria dove abbiamo i noi cordato le vittimein carcere dal 2000 ad oggi, le due conferenze stampa,la presenza al consiglio comunale svolto a Sollicciano, 5 visite nel carcere insieme ai Sen. Perduca e Poretti: tramite queste manifestazioni ma anche con molteplici comunicati stampa, abbiamo pungolato le Istituzioni per cercare di apportare, nel nostro piccolo, dei miglioramenti: Rossi, Renzi e Barducci sono assolutamente non inermi di fronte al problema; in questo caso , per usare le parole dell’arcivescovo,ora Cardinale, Betori, nel corso della messa celebrata ricordando la morte del giovane Davide: «Chi ha responsabilità nel governo della cosa pubblica del Paese deve favorire condizioni di vita più umane nelle nostre carceri. (…) Un problema- carceri che impedisce che possano essere luogo di recupero – aveva detto in quell’occasione – comportando invece il venir meno di diritti inalienabili della persona e l’affermarsi di un contesto diseducativo».
Ma in termini di ingiustizia sociale, stavolta sul piano economico e pensionistico, abbiamo promosso anche a Firenze le due giornate nazionali a sostegno della calendarizzazione del d.d.l. per la restituzione dei cosidetti “contributi silenti”: una modifica della legislazione vigente in materia di contributi previdenziali per i lavoratori parasubordinati, precari, liberi professionisti non iscritti a Ordini, donne che dopo aver lavorato per anni lasciano il lavoro (per occuparsi di figli e nipoti); inserendo la possibilita’ del riscatto di quanto versato negli anni se i lavoratori non raggiungono la minima anzianita’ contributiva per godere della pensione. Ad oggi, le condizioni per queste categorie sono negative ed inique: coloro che non riescono a conseguire l’anzianità contributiva minima per legge, oltre a non poter accedere alla pensione, per anni versano i contributi a fondo perduto (sulla base,tra l’altro, di un’aliquota altissima che è pari a circa ¼ dello stipendio); contributi che sono utilizzati per pagare le pensioni di altri. E in un periodo così difficile per il mondo del lavoro (un mercato dove si entra sempre più tardi e che assume forme precarie ed intermittenti e dove il tasso di disoccupazione si attesta intorno all’8,5 %) è necessaria una riforma del sistema, introducendo il diritto della restituzione di questi contributi ai lavoratori o ai loro superstiti.
In questo frangente ci siamo mobilitati per far conoscere ai cittadini la nostra proposta, organizzando 13 tavoli informativi per far firmare l’appello e un dibattito pubblico nei locali della Regione Toscana: il quale ha visto la partecipazione di Michele De Lucia.
Questioni, il problema carceri e i contributi silenti, accomunate non soltanto nell’ essere ingiustizie sociali e civili; non soltanto artefici della debilitazione istituzionale e dei sistemi giustizia e pensionistico; ma, in quanto proposte legislative radicali, non c’è stato mai un solo grande dibattito televisivo, se non all’alba o in tarda notte. E’ incombente la necessità di riconquistare gli spazi per il confronto e per il dibattito pubblico sulle proposte laiche,liberali e radicali che fanno parte, con le loro molteplici evoluzioni, del nostro bagaglio politico da più di 40 anni; sempre osteggiate, nascoste e denigrate dal sessantennale regime partitocratico e antidemocratico , da quella “peste italiana” che nel corso della storia ha perpetuato strage di leggi, di diritto, di norme e di regole che avrebbero dovuto governare la convivenza civile della democrazia italiana, che ha impedito ai cittadini di conoscere la verità degli eventi.
Per quanto riguarda l’ultimo anno, quello che siamo riusciti ad imporre nell’agenda politica degli altri partiti, sia a livello locale che nazionale, è la campagna “VATICANO PAGA ANCHE TU”. Infatti grazie al prezioso aiuto di Tommaso Grassi, primo consigliere comunale italiano non radicale a richiedere questi dati, è stato possibile fornire ai cittadini fiorentini un’ulteriore strumento e servizio di conoscenza e trasparenza, con la duplice funzionalità di rispondere con dati ufficiali alle accuse di “favoleggiamento” rivoltaci da “Toscana Oggi” e “Avvenire”, ma soprattutto per evidenziare come anche Palazzo Vecchio sia genuflesso alle perverse logiche clericali .I risultati dell’indagine sono espliciti: su 29 strutture ricettive sul territorio fiorentino prese in esame, solo 7 pagano l’IMU al Comune. Vere e proprie strutture imprenditoriali che quotidianamente violano la norma costituzionale e le direttive europee per la concorrenza leale: esse infatti non sono riservate solo a membri del Clero o al turismo religioso piuttosto che pensionati per studenti ma svolgono a tutti gli effetti un servizio alberghiero, con annessa pubblicità su siti internet dedicati al turismo. Inoltre, tramite alcune telefonate di prenotazione, abbiamo evidenziato un paradosso, simbolo dell’omertà della partitocrazia fiorentina: le stesse strutture che non pagano l’IMU, dallo scorso luglio obbligano i turisti al pagamento della tassa di soggiorno, rispettando la legge solo quando a pagare sono gli altri. Un elusione ed esenzione fiscale che ha comportato per le casse dei comuni l’immenso danno erariale di 20 miliardi di euro che, se ora restituissero, coprirebbero gran parte della manovra Monti.
Variegate le reazioni alla diffusione dei dati dopo la conferenza stampa del 20 dicembre scorso con Mario Staderini e dopo il sit-in sotto il palazzo dell’arcivescovo: da una parte un cardinale Betori , che con una dichiarazione ipocrita e populista, manipola i dati diffusi , sottolineando – e cito testualmente – “la consapevolezza che quanto che viene dato e’ sempre per il bene comune. Chi la riceve non la riceve dalla Chiesa, che non ha beni. Le risorse sono del popolo che ce le affida attraverso il meccanismo dell’8 per mille o con – sentite bene – l’elemosina. Sono soldi che riceviamo dalla gente e che la Chiesa distribuisce alla gente. Qui non c’e’ l’oro”; dall’altra un Matteo Renzi che annunciava “gaudium magnum” un tesoretto di 1 milione di euro (i proventi degli oneri di urbanizzazione secondaria) alla chiesa cattolica.
La nostra è stata , e sarà, una battaglia di legalità, di trasparenza e di verità e, da come ormai andiamo ripetendo da agosto, non vuole assolutamente mettere in crisi il sistema solidaristico della Chiesa, ma piuttosto equiparare le attività commerciali ecclesiastiche con quelle dei privati…e magari consigliamo anche alla diocesi fiorentina e a tutte le gerarchie ecclesiastiche di ripensare all’opulenza dei loro palazzi e ai meccanismi sleali di finanziamento da parte del popolo.
Intanto a livello comunale, dallo stesso Tommaso Grassi, è stata presentata una mozione che chiede al Sindaco di proporre, all’interno dell’ANCI, ogni atto al fine di eliminare tale ingiustificata disparità di trattamento, a salvaguardia degli interessi della finanza pubblica, nonché al fine di evitare un’infrazione comunitaria da parte dell’Italia ed inoltre chiede di avviare un’indagine di controllo sul territorio comunale sulle esenzioni e sulle mancate dichiarazioni dovute all’introduzione dell’esenzione ICI per le attività degli enti religiosi e no- profit di natura commerciale.
Come rappresentanti e militanti locali di una forza promotrice dei diritti umani nel mondo, che nella stessa immagine del suo simbolo trasmette il messaggio nonviolento (cui il partito s’ispira), abbiamo aderito, anche a nome del PRNTT, al corteo anti-razzista e anti-xenofobo dello scorso 17 dicembre per ricordare Mor Diop e Samb Modou, ma anche per ribadire la nostra repulsione nelle attuali politiche proibizioniste in materia d’immigrazione e alla preoccupante crescita di ideologie che predicano la violenza. Proprio il giorno precedente alla strage (il 13 dicembre) la seconda sessione del 39° Congresso del Partito Radicale, aveva sottolineato la propria trans nazionalità,eleggendo come nuovo segretario un avvocato del Mali, Demba Traorè.
Segnalo anche l’organizzazione della presentazione di due volumi, grazie alla collaborazione di Ennio Bazzoni e della “Nardini Bookstore”: il 14 gennaio la presentazione del libro di Valter Vecellio “Marco Pannella. Biografia di un’irregolare” (che trovate in vendita al tavolo della segreteria) alla quale,oltre l’autore, ha partecipato lo stesso Pannella. L’altro evento, non solo editoriale, ma soprattutto politico, è stato la presentazione del libro di Michele De Lucia, “Dossier Bossi Lega-Nord” che ha visto anche l’intervento del Prof. Uleri.
Per l’anno a venire, uno degli obiettivi , secondo me, primari, è quello di introdursi con le nostre proposte riformatrici all’interno del dibattito politico locale; continuando le battaglie di trasparenza e di legalità nelle istituzioni (politiche,amministrative,clericali) e, se necessario, ricorrere agli strumenti di democrazia diretta, ponendoci come traguardi il ritorno della centralità del cittadino e la fine della cristallizzazione della politica verso un’impulso progressista. Un altro obiettivo che merita maggior attenzione è senz’altro quello della laicità: il politburo (come nei regimi comunisti) dei nominati locali, negli ultimi anni si è assoggettato sempre più a quello stato etico che intende dettare i suoi valori, ignorando i diritti dell’individuo.
Concludo questa relazione augurandovi un buon lavoro per questo congresso.
Rispondi