Care compagne, cari compagni,
è scaduto ieri, 28 maggio, il termine fissato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo perché l’Italia rimedi sia alle drammatiche condizioni del sistema penitenziario sia all’irragionevole durata dei processi.
Si conferma la persistente criminalità dello Stato italiano e le responsabilità di questo fallimento vergognoso sono quelle istituzioni (a partire dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi)che hanno consapevolmente rifiutato di ristabilire nel Paese lo Stato di Diritto e il rispetto della legalità, ignorando gli obblighi provenienti dalle giurisdizioni internazionali e nazionali.
Grazie alla lotta nonviolenta di Marco Pannella, quest’ obbligo è stato evocato anche dal Presidente della Repubblica nel messaggio alle Camere dell’8 ottobre scorso: messaggio ignobilmente ignorato e calpestato in nome di ridicole speculazioni elettorali, inconsapevoli che la negazione della Giustizia e del Diritto riguardano tutti i cittadini e non solamente la popolazione detenuta.
Non è da meno il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che da mesi racconta, in Italia come in Europa, elaborate falsità (prontamente smentite dal dossier di Rita Bernardini e Debora Cianfanelli inviato al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa) negando con orgoglio che le sue Riforme non prevederanno il ricorso a provvedimenti emergenziali come l’amnistia e l’indulto.
Eppure, come Radicali, sappiamo bene che le uniche due soluzioni, non negoziabili, siano proprio quei provvedimenti di amnistia e indulto.
Proprio ieri, Marco Pannella, ha sollecitato le dimissioni di Matteo Renzi per aver tradito la CEDU e il Presidente Napolitano e per uscire da una “sovversione contro la legalità, contro il diritto, contro il proprio diritto”:
“Credo che oggi dovremo discutere e sollecitare le dimissioni da Presidente del consiglio del grande Renzi. Noi abbiamo adesso un Presidente del consiglio italiano che rappresenta ufficialmente la posizione anti Corte europea dei diritti dell”uomo e soprattutto e’ anti Presidente della Repubblica e i suoi atti formali, come piu’ alto magistrato della Repubblica italiana in termini di diritto”.
Per denunciare i motivi della nostra lotta, per sabato 31 maggio 2014 alle ore 11.00, è previsto un sit-in nonviolento davanti alla sede della Prefettura fiorentina in Via Cavour.
Vi aspettiamo,
Maurizio Morganti
Maurizio Buzzegoli
Emanuele Baciocchi
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